Stazione seconda: Il Figlio di Maria è condannato a morte.
“Non è costui il figlio di Maria? ...e si scandalizzavano di lui”. (Mc 6, 3).
Così a Nazaret, così a Gerusalemme. Ma a Gerusalemme lo scandalo è riferito proprio alla Maternità Divina di Maria. Proclamandosi Figlio di Dio, (cfr. Mt 26, 64) Gesù sembra dire infatti: “Mia madre è la Theotocos, la Madre di Dio”...
“Allora il Sommo Sacerdote si stracciò le vesti dicendo: Ha bestemmiato! Perché abbiamo ancora bisogno di testimoni? Ecco, ora avete udita la bestemmia; che ve ne pare?”. E quelli risposero: “È reo di morte!”. (Mt 26, 65-66).
Nonostante i molti secoli dal Concilio di Efeso, anche oggi c’è chi si straccia ancora le vesti per Lei: “Non abbiamo altra madre che Roma”, sembrano dire i Capi del popolo quando rispondono a Pilato: Non abbiamo altro re all’infuori di Cesare. (Gv 19, 15).
Oggi si grida: “Non abbiamo altra madre che la nostra Ragione; il suo lume ricada su di noi e sui nostri figli” (cfr. Mt 27, 25).
“Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso” (Gv 19, 16) ...senza alcuna ragione. (Gv 15, 25) ieri come oggi...