PAUL MOTHOBI TATU
Ho incontrato per la prima volta p. Paul Mothobi Tatu quando era ancora nel periodo della sua formazione. Ho partecipato alla sua ordinazione sacerdotale e ho visto la sua graduale trasformazione come parroco e successivamente come responsabile delle comunica-zioni della SACBC. (Southern African Catholic Bishop Conference).
Ho anche potuto vedere quanto gli abbia fatto bene per la sua crescita personale l’impegno e la tenacia che ha dimostrato nel proseguire i suoi studi. Le sue omelie o le conversazioni con lui, erano come cala-mite capaci di spostare l’ago della tua bussola.
Non è mai stato il suo stile dire le cose in un modo mellifluo; a differenza di Gesù, non parlava per enigmi. Era una persona intelligente, lo si vedeva da come si prendeva cura di sé: la cura di sé era una sua priorità. Prendeva le distanze da qualsiasi cosa potesse disturbare la sua pace. Ogni nostra conversazione terminava domandandomi: «Quando ti sposi?» Aspettava ardentemente di facilitare il pre-cana (= corso di preparazione al matrimonio), di officiare la cerimonia nuziale, di essere conosciuto come guida spirituale della sposa, fratello della sposa e amico della sposa.
Sfortunatamente la crudeltà umana lo ha depredato
di questa opportunità. Non posso dire che quello che è successo ke thato ya
Modimo (= è il volere di Dio):
nessun genitore, infatti, vorrebbe vedere i propri figli soffrire e non credo
che Dio voglia che uno muoia di morte violenta. A questo punto è difficile
capire cosa stia realmente succe-dendo; qualunque cosa sia, fa molto male!
Riposa bene Padre
Laurika Nxumalo