LÁZARO DOS SANTOS ANDRADE (Fratello)
Nato a Araçatuba, SP – 1.11.1941
Professione Perpetua 9.12.1966
Morto a Ribeirão Preto, SP – 3.9.2009
Età: 67 anni
Provincia: Santa Cruz
Il 3 settembre 2009, durante la notte, è morto Fratel Lázaro dos Santos Andrade nella città di Ribeirão Preto-SP.
Era nato ad Araçatuba-SP il 1° novembre 1941. Entrò a Rio Claro come aspirante nel 1952. Fece il noviziato nel 1960 a Casa Branca SP, e alla fine dell’anno 1960, il 12 dicembre emise la prima professione. Divenne professo perpetuo il 9 dicembre 1966.
Rimase a Casa Branca fino al 1969 come aiuto nel settore amministrativo e rurale del Santuario di Nossa Senhora del Desterro. Dal 1969 al 1975 abitò nella Fazenda Capivari, vicino a Campinas SP, come responsabile dell’amministrazione della campagna.
Nel 1978 fu designato alla Fazenda Santana, ancora come responsabile della tenuta agricola. Nel 1983 restò a disposizione del Superiore Provinciale, lavorando nelle proprietà della Congregazione a Barra da Estiva BA e come aiutante nella piantagione di caffè che iniziava in quella regione.
Dal 1985 al 1992 abitò a Ribeirão Preto SP, come aiuto degli economi provinciali in qualità di membro della commissione provinciale per l’economia.
A partire dal 1993 fu destinato alla comunità stimmatina della Parrocchia Santa Cruz di Rio Claro, come direttore dei lavori di ricostruzione degli edifici della Fazenda Santana e incaricato dell’azienda agricola.
Nel 2001 fu trasferito a Ribeirão Preto per cure mediche, perché il diabete e problemi cardiaci avevano seriamente compromesso la sua salute. Le condizioni fisiche peggiorarono, lasciandolo quasi cieco. Nell’agosto 2009 fu sottoposto ad una operazione chirurgica e gli fu diagnosticato un tumore diffuso allo stomaco. Sopportò con pazienza e accettazione le sofferenze. L’aggressività del male lo condusse alla morte.
Fr. Lazinho, come era chiamato, lavorò con dedizione nelle proprietà della Provincia, viaggiando continuamente, visitando i lavori e portandoli a realizzazione. Il suo modo di esprimersi, la gentilezza del tratto e la comunicazione personale gli guadagnarono molti amici e amiche.
Chi lo incontrava avvertiva che egli viveva la vita con gioia, perché aveva come caratteristica un’espressione felice sul volto. Dio lo ricompensi per i suoi lavori nella dimora dei giusti.