30 SETTEMBRE

GIULIO DALMASO (sacerdote)

 

n. 14.2.1914 a Pergine (Trento)

Prof. temporanea 8.12.1935

Prof. perpetua 8.12.1938

Ordinazione 28.6.1942

m. 30.9.2008 a Udine 

 

P. Giulio era nato a Pergine (Trento) il 14 febbraio 1914 da Guglielmo e Luchi Basilia.

Entrato nell’Istituto fece il Noviziato presso la SS. Trinità di Verona con P. Angelo Pagliarusco.

In piena guerra, il 28 giugno 1942 fu ordinato presbitero. Collaborarono alla sua formazione P. Viero, P. Dominici, P. Salvadori, P. Gardumi, P. Moser.

Nella sua lunga vita è passato per molte nostre comunità: Udine come insegnante di lettere (1942-1943), Stimate come addetto alla segreteria della scuola (1943-1944), di nuovo a Udine (1944-1945) come insegnante di Religione e addetto a S. Pietro, Sezano (1945-1946) col compito di economo. S. Croce Milano lo vide come cooperatore nel primo dopo guerra (1946-1947) per passare poi a Bellizzi (1947-1950) e successivamente a Battipaglia (1950-1951) sempre come cooperatore in parrocchia. Lo troviamo di nuovo con le valige in mano per ritornare a Udine (1951-1955) per l’insegnamento della Religione e ministero a S. Pietro Martire. Un ulteriore ritorno a Milano (1955-1958) sempre come addetto alla parrocchia. Con questo compito lo troviamo poi a Poggiomarino (1958-1959). Finalmente una “sosta” a Trento (1959-1967) come economo, addetto al convitto e aiuto in parrocchia. Il decennio successivo lo vede impegnato a Battipaglia come addetto alla parrocchia (1967-1977) .

Infine la quarta assegnazione alla Comunità di Udine, questa volta per l’arco di 31 anni, fino alla morte. Sostenne il compito di economo per tredici anni fino al 1990. Poi solo una parte di impegni di ministero a S. Pietro Martire e la meritata pensione.

Gli acciacchi, legati all’età, si erano accentuati negli ultimi tempi ma P. Giulio non perse mai il suo spirito ilare e burlesco, sempre ricco di trovate originali e impensabili.

Lo possiamo ricordare come un confratello disponibile nei numerosi trasferimenti, disposto a compiti per lo più rifuggiti dai confratelli come l’economia in una lotta continua con i numeri che non tornano mai alla perfezione e per i quali occorre pur trovare una spiegazione. Oltre alla sua fedeltà religiosa, va ricordato il suo congenito umorismo rimasto proverbiale e capace di stemperare le tensioni e di ridimensionare i problemi.

Negli ultimi giorni di vita si erano accentuati alcuni disturbi. È seguita una breve degenza ospedaliera e nel cuore della notte del 30 settembre 2008, assistito dal Superiore P. Pasquale Cavallo, venne la chiamata del Signore: “Vieni servo buono e fedele; sei stato fedele nel poco, entra nella gioia del tuo Signore”.

Il funerale è avvenuto il giorno 2 ottobre 2008 ed ora la salma riposa nella tomba degli Stimmatini nel Cimitero di Udine

 

P. Giovanni Zampieri

 

 

 Riportiamo alcune notizie ed un pensiero di ricordo scritto dai suoi confratelli della sua Comunità di Udine

 

È stato ricoverato martedì 23 settembre per un blocco intestinale. È stato assistito dalla comunità con visite frequenti e fraterne, piene di affetto e premura.

I Medici dopo varie cure, risultate inefficaci, si erano orientati a operarlo domenica mattina 28 settembre 2008. E proprio domenica mattina, visto un buon miglioramento generale, i medici hanno soprasseduto all’intervento progettato.

Tutta la giornata di domenica si sentiva un po’ debole e stanco.

La comunità gli è stata molto vicina. L’ultima nostra visita di domenica sera, alle 20.45, si è chiusa con un gesto quotidiano “intrecciare attorno al braccio la sua corona, a lui carissima e di cui cercava il contatto fisico o almeno visivo”… e poi un caldo “Giulio, arrivederci a domani”!

Durante la notte ebbe un “collasso intestinale” ed ha perso conoscenza. Si sono succedute cure intensive, l’ultima è stata l’ossigenoterapia… e poi lentamente, ma senza dolore, è andato spegnendosi. Alle 2 di martedì 30 settembre, si spense, assistito da un nostro confratello e dalla sua Bruna, sempre premurosa ed affettuosa con Giulio.

 

Don Giulio da giugno è andato sempre più indebolendosi… le gambe cominciarono a non rispondere bene… qualche volta hanno ceduto facendolo ruzzolare a terra… Ma, indomito, tenace, non si voleva arrendere… Nelle nostre chiacchierate nella mattinata, e in occasione del caffè delle 15… e della preparazione per il riposo serale intorno alle 22… tornavano insistenti domande ed interrogativi e riflessioni sulla fragilità dell’esistenza: “che sarà di me… chiedo scusa di essere di peso… grazie per quello che fai… non crollare, altrimenti… La vita è volata…. La vita è un soffio… cosa pensi dell’aldilà… Cosa vedrò? Come sarà il volto di Dio?... ”.

Per un impegno pastorale preso da lungo tempo con la Parrocchia di S. Nicolò, animazione di un campo scuola, dal 24 al 31 agosto… ho proposto a P. Giulio di fare una breve esperienza a S. Leonardo, per rivedere i vecchi amici Cappellina, Alziro, Don Vittorio Vettori… ed incontrare i nostri missionari di passaggio e/o stabili nella comunità di s. Leonardo… e per respirare un po’ d’aria di Provincia stimmatina… Volentieri acconsentì… Lo rassicurai del suo ritorno a Udine… impegnandomi ad andare personalmente a riprenderlo e portarlo a casa.

Lo accompagnammo a s. Leonardo… e fu molto contento della breve permanenza… Passato il tempo stabilito, come promesso, siamo andati a riprenderlo e riportarlo a casa, alla sua comunità di Udine.

         Qui, felice, riprese il suo apostolato domestico, la celebrazione dell’eucaristia alle 17.30.

Questo suo servizio e missione lo tenevano in vita! Viveva perché poteva ancora fare dell’apostolato.

La sua messa, amata e invocata, dai partecipanti era viva, semplice, familiare, coinvolgente… tutti avevano qualcosa da “fare”… le sue parole semplici erano sempre attese e graditissime… e si preparava con diligenza! Era una vera celebrazione domestica, intima ed appassionata!

I partecipanti, tutti premurosi seguivano con il cuore e la preghiera i suoi passi incerti sulle gambe, ma decisi a servire i “suoi fedeli” divenuti amici e famigliari.

Dalla celebrazione dell’eucaristia alla contemplazione del Dio vivente, cercato, amato e servito nella sua consacrazione religiosa e nel suo apostolato, fino alla fine.

Ancora una volta “arrivederci, Giulio”..

P. Pasquale Cavallo e

I confratelli

1.10.2008 

 

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