LA CONTROFFENSIVA DI S. ZENO
2091 Come si comporterà il nostro eroe?
Come un attento capitano osserva l’andamento della guerra e i nuovi piani del suo nemico ed a sua volta cambia la strategia. Deve conservare i suoi, riconoscere quelli che vacillano, combattere i nemici, bloccare i ribelli e mantenere in piedi a Verona la vera fede in quel momento difficile, e rafforzarla in modo tale che non vacilli nel pericolo incombente.
Quanto alle armi, bastano le sue, non ha che da estrarle. Dalla faretra estrae la freccia lucente, e cioè la santità purissima della sua vita; sguaina la spada tagliente della predicazione divina. È sicuro della seconda vittoria come lo era stato della prima. “Tu sei il mio servo... perché in te io mi glorificherò” (Is 49, 3).
2092 E come aveva tenuto nascoste le armi per combattere il nemico aperto, così ora le mostra apertamente per vincere quello occulto. Quanto sia efficace la scelta dell’arma e del modo, lo indica la stessa natura della eresia. Essa perverte la mente, ma prima, di solito, viene pervertito il cuore, o con la paura o con il fascino e soprattutto là dove sono presenti le sette eretiche. Alla perversione del cuore si oppone la rettitudine della santità che non si lascia piegare, né dai mali, né dai piaceri della vita.
Alla perversione della mente si oppone la rettitudine della dottrina, che anima i fedeli in modo sano, e con forza respinge le sottigliezze degli avversari ostinati: S. Zeno è “splendente per santità e dottrina”.