STRUTTURA DEL PANEGIRICO DI S. ZENO

Tema: «Ecco, oggi stesso ti stabilisco sopra le nazioni e sopra i regni, per sradicare e demolire, per abbattere e distruggere, per edificare e piantare » (Ger 1, 10).

 

Introduzione

(Ms 2062 - 2063)

 

Motivo dei festeggiamenti: la ricognizione del corpo di san Zeno, patrono e padre della Chiesa veronese.

 

Prima parte

LA VITTORIA SUL PAGANESIMO

(Ms 2064 - 2085)

 

            S. Zeno, settimo vescovo della chiesa di Verona, non è stato il primo a predicare la fede cristiana, ma è stato colui che ha vinto il paganesimo. Quando egli arrivò a Verona, trovò una piccola comunità senza difese, perseguitata anche delle autorità civili, che istigavano i cittadini contro i cristiani. S. Zeno, novello Abramo, è stato mandato da Dio a formare il nuovo popolo.

            La strategia pastorale di S. Zeno: conquistare il cuore dei pagani con la mansuetudine e la letizia. Prudente come il serpente e semplice come colomba, con l’annuncio evangelico, la spada affilata della Parola, seppe vincere la lotta contro il male. Seppe attendere con pazienza le occasioni opportune per chiamare a conversione anche i lontani e i nemici.

            Digiuno e preghiera, perché gli  fossero aperte le porte dei cuori. Non pensò a salvare solo se stesso, ma spinto dalla carità, seppe sostenere ogni cosa in pace, per portare tutti a Cristo. La sua serenità e la letizia, pur in mezzo alle persecuzioni, attirò irresistibilmente i pagani: da dove gli viene tanta pace, anche quando è calunniato e angustiato?

La sua gioia penetrava come freccia nel cuore di tutti.

 

Seconda parte

VITTORIA SULL’ ERESIA ARIANA

(Ms 2086 - 2110)

 

            Vinta l’ostilità e la durezza  dei pagani, S. Zeno dovette scontrarsi con un nemico più difficile, interno alla Chiesa: l’eresia ariana. Satana, scacciato dalla rocca dell’idolatria, cambiava fronte e tattica: suscitò la discordia fra i cristiani.

            L’imperatore Costanzo, divenuto ariano, perseguitava i cattolici. Sostituì i vescovi legittimi con i ve­scovi e un papa aderenti alla dottrina di Ario. Molti sacerdoti furono uccisi.

            Allora anche S. Zeno cambiò strategia. Prese a combattere l’ere­sia con due armi: la santità della vita e la predicazione della retta dottrina.

Santità. I miracoli, in vita e in morte, confermarono che Dio era con lui. La fama della sua santità era universalmente conosciuta. Era perciò un testimone credibile e autorevole.

Predicazione. S. Zeno, oltre che con la santità della sua vita, pote­va combattere vigorosamente contro l’eresia grazie alla sua eccellente preparazione teologica, filosofica e scientifica. I suoi scritti evidenziano una vasta e profonda conoscenza dei misteri della fede, in materia di morale, di cristologia e sacramentaria, nel settore filosofico e delle scienze naturali. Nessuno poteva resistere alle sue argomen­tazioni.

            Ma focolai di paganesimo e rimasugli di abitudini e mentalità pagane restavano nelle campagne e nel cuore di tanti fedeli.

 

Terza parte

IL CONSOLIDAMENTO:

RINNOVARE E RICOSTRUIRE LA SOCIETÀ

(Ms 2111 - 2121)

 

            Con carità e pazienza S. Zeno ottiene la vittoria completa. Al popolo di Dio insegna l’amore, perfezione e vincolo di tutte le virtù. Con il suo esempio trasfuse la carità nel cuore dei fedeli. L’amore rende uguali.

Costruisce la prima chiesa pubblica; fonda il primo monastero di vergini consacrate; si impegna a coltivare nel popolo tutte le virtù, per fare della sua comunità il tempio dello Spirito Santo, una bella dimora di Dio. Nella predicazione della Parola di Dio esorta alla perfezione. Verona è trasformata.

 

Conclusione

(Ms 2122 - 2125)

 

S. Gaspare, infine, invita a imitare, almeno in parte, le virtù di San Zeno e a invocarlo per ottenere la sua intercessione misericordiosa.

«Lode a Dio, alla Beata Vergine e a san Zeno».