Documento 13
Brani di articoli comparsi sui giornali, contrari all’erezione del Santuario, e risposta di chiarificazione da parte degli Stimmatini.
A) "Il Lavoratore", settimanale della Federazione veronese del Partito Comunista – 1° gennaio 1950
DISPOTISMO CLERICALE A VERONA
Tutti ricordano come, grazie al nostro tempestivo ed energico intervento al Consiglio comunale, fu sventata la manovra democristiana tendente a cedere a una istituzione privata clericale la magnifica posizione del Castel San Pietro. La nostra presa di posizione trovò allora l’appoggio di tutta l’opinione pubblica cittadina, e numerose associazioni di vario genere, come quelle per la protezione del paesaggio e quella turistica, si schierarono al nostro fianco nella difesa degli interessi cittadini. Sappiamo oggi che furono proprio i democristiani che offrirono al Capo degli Stimmatini, don Fantozzi, senza che questi ne facesse richiesta, il castello di San Pietro. Ma, naturalmente, se il dispotismo democristiano nel Comune non riuscì nel suo intento, altre vie si offrivano a don Fantozzi, il quale ha trovato un compiacente Ministero della Difesa o chi per esso, che gli ha fatto dono di altra posizione importante per la città di Verona. Il Forte di San Leonardo è stato infatti ceduto agli Stimmatini, i quali vi costruiranno, sembra, un nuovo santuario in concorrenza con quello di Santa Teresa, provocando le legittime preoccupazioni di quei santi monaci, che hanno già altre volte protestato presso la Curia per concorrenze di questo genere. (omissis).
B) Lettera del Superiore Provinciale, p. Vittorio Battisti, al Direttore de "Il Gazzettino di Venezia".
Ill.mo Sig. Attilio Tommasini
Direttore de "Il Gazzettino" - VENEZIA.
Il giornale da Lei diretto, nel numero 141 del 13 corr., nella rubrica "Gazzettino di Verona" prende posizione contro la ricostruzione, sul Forte San Leonardo, del Santuario di N.S. di Lourdes distrutto dalla guerra. In detto articolo si fanno apprezzamenti su tesi che sarebbero sostenute da questa Congregazione religiosa e da professionisti, senza che i preposti a detta Congregazione o detti professionisti siano stati in proposito in alcun modo sentiti.
Ne risulta naturalmente una serie di informazioni errate e di tendenziose alterazioni dei fatti.
Non riesco a capire perché proprio il Suo giornale abbia assunto tale atteggiamento. Non essendo però mia intenzione di entrare in polemica, ma solo di richiamare la Sua benevola attenzione sulla delicatezza dell’argomento, mi limito ad esprimerLe innanzitutto il mio profondo rammarico per il fatto che siano stati chiamati in causa l’arch. ing. Paolo Rossi de’ Paoli e l’ing. conte Iseppo Loredan, che agiscono quali privati professionisti per conto del mio Istituto; poi a precisarLe che il progetto del Santuario di N. S. di Lourdes, nella sua completa, attuale impostazione, fu approvato dalla Commissione Prov. per il Paesaggio di Verona il 4 gennaio 1951. Mi permetto di accluderLe la pagina del giornale "L’Arena" che portò il progetto a conoscenza del pubblico.
L’Ill.mo Signor Soprintendente ai Monumenti, a cui invio copia della presente per conoscenza, Gliene potrà dare conferma.
Vivamente grato per l’attenzione che vorrà prestare a quanto esposto in questa mia lettera, La prego di gradire i miei distinti e deferenti ossequi.
Verona 14 giugno 1958.
Obbl.mo P. Vittorio Battisti
Superiore Provinciale
C) Lettera di p. Giuseppe Cappellina al Direttore de "L’Arena" per sottolineare l’inconsistenza di alcune critiche mosse al progetto del Santuario.
Verona 17 luglio 1958
Egregio Direttore,
sull’Arena di ieri è stato pubblicato un articolo con l’intestazione: "Che avviene a S. Leonardo?". Questa Congregazione religiosa non intende rispondere alle argomentazioni a carattere polemico contenute nell’articolo, ma ritiene opportuno precisare che il "buon progetto dell’architetto Rossi de’ Paoli" aveva ottenuto anche l’approvazione della Commissione per la tutela del Paesaggio" e "che non avrebbe turbato affatto il profilo della Collina" (sono le parole dell’articolista) è (proprio) il progetto che si sta realizzando a S. Leonardo.
Per conseguenza tutte le affermazioni ed illazioni contenute nell’articolo vengono a cadere, mancandone il presupposto ed ogni fondamento.
Desta però qualche meraviglia che su argomenti così delicati si scriva senza aver prima raccolto sicure informazioni, le quali non potevano essere date che dall’Ente che costruisce il Santuario.
Distinti saluti.
Il rappresentante legale
della Scuola Apostolica Bertoni
Don Giuseppe Cappellina