LIANGKOCHWANG - 10 Dicembre l933.

Carissimi, ricordandovi sempre col più vivo affetto, sicuro del vostro perenne ricordo e delle

vostre fervorose preghiere, vi mando i miei più cari saluti, assicurandovi della mia ottima salute. Sono sempre contento ed allegro; studio con buona volontà la lingua cinese, che è molto difficile. Il freddo non è ancora eccessivo: e poi sono ben riparato, e in camera abbiamo la nostra piccola stufa. Pregate tanto per me e specialmente per questa povera gente pagana. Se vedeste che miseria, che desolazione in questi luoghi. Case di fango, brutte, basse, sporche: dentro uomini, animali, cose, tutto, tutto insieme. Pieni di superstizioni, con una mentalità molto diversa dalla nostra. E anche per convertirli quante fatiche ci vogliono: non si è mai sicuri se hanno capito bene la dottrina. Però ce ne sono tanti di buoni, che conducono una vita esemplare. Bisogna pregare molto, lavorare e mai stancarsi. Come vedete, vi ho mandato un tratto del diario di viaggio, come vi avevo promesso. Non stracciatelo, conservatelo, che se il Signore vorrà, forse lo potrò rivedere. Spero che ne siate contenti. Non angustiatevi mai se per caso non ricevete regolarmente le mie lettere, perché, essendo, sì, un po' lontanetti (presso a poco, come in fondo alla villa,) la posta qualche volta si fa desiderare. Bisogna aver sempre pazienza; sono due mesi che io non ricevo lettere, che volete fare, si tira avanti. Siate sempre felici, miei cari; il Signore vi benedica ogni giorno della vostra vita. Siate buoni, come lo vuole Gesù; sarete sempre contenti se sarete buoni. Vogliatevi bene, tanto, come volete bene a me, che mi avete sempre considerato il beniamino della famiglia. Io prego tutti i giorni per voi e vi raccomando a Dio con fervore, implorando su voi le più elette benedizioni del Cielo. Salutatemi tutti, specialmente il Plevan, il maestro, il santul, la zia e i cugini, e poi tutti, tutti quelli che mi ricordano e che pregano per me: prego sempre per quelli che pregano per me. Un saluto specialissimo a voi tutti. Vi abbraccio ad uno ad uno papà, mamma, Rina, Paolo, Eleonora, Silvio e Ninni. Statemi bene. Vostro più che affezionatissimo Tarcisio Pesamosca Missionario in Cina.

Il mio nome cinese è Pei, che vuol dire cosa preziosa, perla.

Vostro, Pei, gran seminarista. Mandi.