Mario Simaldone
(1920-2001)Nato a Benevento, lavorò in Italia, Egitto e in India.
La sua squisita sensibilità di artista lo ha sempre portato ad una profonda contemplazione della natura.
La figura umana è al centro del suo mondo pittorico.
L’espressione di un volto è per il nostro Artista il superamento dell’arte visiva; è il mistero della potenza creatrice di Dio; è il miracolo vivente di ciascuna creatura.
Osservando un ritratto del Simaldone si resta ammirati e perplessi: è chiaro il tormento dell’artista nel voler penetrare quasi con religiosa fatica nella misteriosa bellezza che in ciascuno di noi è posta al di là della realtà visiva.
(Catello Nastro)
L’opera fu commissionata all’artista dal padre stimmatino Aldo D’Andria e si trova nel refettorio dell’Opera Bertoni di Battipaglia.
Il Bertoni con ragazzi e i Santi Sposi. (1986) - Qui a dire il vero c’è anche, per quanto piccolo, il bambino Gesù, c’è la sacra Famiglia.
Tuttavia più che ad una svista del pittore di professione questo dipinto fa pensare ad una sua squisita intuizione del mistero grandioso dello sposalizio di Giuseppe e Maria.
Il loro amore verginale e il loro sposalizio non sono meno d’un matrimonio, ma più di un matrimonio: il loro desiderio di unione e di fecondità trova compimento nell’intimità purissima dello Spirito, dove è concepita "la creatura nascosta del cuore", un bambino di nome Gesù (1Pt 3, 4).
Il giovane ed appassionato sacerdote don Gaspare aveva sentito nello sposalizio di Giuseppe e Maria una verginità pienamente vissuta e realizzata: la trasparenza dei sentimenti, l’incanto dell’amore, la fecondità insperata. Una fecondità che si estende oltre le pareti di una casa, i confini d’una terra e l’estensione degli oceani.
Un mondo che sfiora quello degli angeli.