CECITÀ
Già raccontai che ho un difetto congenito, che mi permette di vedere poco.
Con il tempo… la mia vista se ne andò. Non vedevo più niente. La cataratta era molto avanzata, necessitava dell’operazione. Perdevo l’equilibrio e sbattevo su porte e persone. Questo a metà maggio, quando visitai parenti e amici in Italia.
I miei fratelli Antonio e Tullia, mi portarono gentilmente dall’oculista dott. Perfetti.
Diagnosi: difetto congenito, cataratta molto avanzata e grande rischio per un intervento. Lui voleva anche operarmi, ma dovendo tornare in Brasile gli promisi di fare controlli mensili.
Tornai a Barretos e andai subito dal mio oculista. Lui fece la stessa diagnosi. Ma rimasi angosciato quando mi disse che forse non valeva la pena di operare.
Allora andai a S. José do Rio Preto da un terzo oculista, la dottoressa Marta Ferrari Teixeira. La stessa diagnosi. Solo che mi incoraggiò ad operarmi: primo perché peggio di come stavo non poteva succedere niente; secondo perché mi sarei liberato dell’angoscia.
Decisi e il 18 ottobre 1996 fui operato. Durante l’operazione la dottoressa mi chiese cosa mia madre aveva fatto del mio occhio. Io risposi che ero il settimo figlio e molto stanca mi impastò velocemente.
Grazie a Dio andò tutto bene. Solo che entrai in una stanchezza mai sperimentata. In questa esperienza ricordai la parola di Gesù: “La lampada del corpo è l’occhio. Se l’occhio è sano tutto il corpo rimane nella luce. Se l’occhio è malato, tutto il corpo resta nell’oscurità” (Mt 6,22).
Avendo fede in Gesù possiamo essere curati fisicamente e spiritualmente.
“… Gesù figlio di Davide, abbi pietà di me!”
Ma egli gridava ancora più forte…
Gesù gli domandò: Che vuoi che io faccia per te? Egli rispose: Signore, che io riabbia la vista. Gesù disse: Vai, la tua fede ti ha salvato…”
(Lc 18, 35-43).
Signore, aumenta la mia fede!
Tante grazie!