LA DEDIZIONE E L’ALLEGRIA DELLE INFERMIERE
Sempre durante la malattia del dicembre 1984. La mia alimentazione da 23 giorni era costituita di solo siero.
Le infermiere non riuscivano più a trovare le vene per collocarlo. Nel primo piano prestava servizio una “moretta” specialista (e dopo, si dice che è una “cosa da negri!”). Quattro infermiere vicino a me e io cantavo: «S. Antonio dalla barba bianca, fa’ che trovino la vena che gli manca».
Tra risate e allegria il siero era già in circolazione.
La colonstomia mi faceva risparmiare carta igienica, ma il costo era maggiore.
Un giorno il dottor Armando mi alzò per farmi camminare nel corridoio. Dimenticai di mettere la borsetta. Senza controllo, diedi una scarica intestinale e sporcai tutto. Che vergogna! Tutti quanti si misero a ridere contenti perché funzionava l’intestino. Le infermiere si impegnarono a pulire il “bambinone”.
Padre Graziano fece un compleanno pazzo.
Dopo la seconda operazione, durante la settimana, il medico mi chiese se avevo fatto... del gas. Miracolo! Il giorno 19.3.1985 finalmente feci il primo... gas. Chiamai tutti gli infermieri per festeggiare l’avvenimento.
Allegria generale!
Non si può disprezzare niente, perché anche la cosa più brutta può essere più necessaria.
Quanti casi avrei da raccontare! Ancora due: durante il ricovero per il trattamento di aritmia cardiaca.
Nella città di s. Giuseppe dos Campos ricordo con gratitudine ed affetto suor Natividade. Mi portava della frutta con la quale l'infermiera faceva una deliziosa macedonia. Un giorno andammo nella cappella dell’ospedale Pio XII. Notai, prendendo i libri delle suore, il libro con la custodia di suor Natividade. Gli misi dentro delle caramelle e chiusi il tutto. Il giorno seguente arrivò in stanza, seria.
— Cosa c’è, sorella?
Lei mi rispose:
— Non ho mai visto un libro di preghiere offrire caramelle.
Che risata!
La seconda: il medico dottor Wilson arrivò verso sera. Chiusi gli occhi e finsi di dormire. Un’occhiata e: «Infermiera, guardi come il Padre simula bene!». Dai segni si intravede la verità.
Grazie, Signore Gesù, per la dedizione e l’allegria delle infermiere.