SACERDOTE IN ETERNO!
Il giorno 21 giugno 1964 fui consacrato sacerdote per la Chiesa universale, nella Congregazione degli Stimmatini, per il mondo intero.
Quante avventure e marachelle, dubbi e sofferenze!
I miei parenti, i miei confratelli, la signora Giuseppina Clerici, mia benefattrice, gli amici e i compagni dell’orfanotrofio si rallegrarono per me.
Avevo una sola nostalgia: la mia mamma era in cielo, per questo mi accompagnava, e ancora oggi mi segue, dandomi i doni del coraggio, della gioia e della pace.
La cerimonia liturgica si celebrò per mano del vescovo Giuseppe Carraro, a Verona nel Santuario di Nostra Signora Immacolata di Lourdes.
Semplice, alcune fotografie in bianco e nero e nemmeno un caffè.
La festa fu rimandata al giorno della prima Messa nella parrocchia di san Pancrazio.
Ricordo che durante il pranzo ricevetti il primo cicchetto da prete. Mio zio Mario osservò che riempivo il bicchiere tenendo la bottiglia con la mano sinistra. Lui mi disse: «Non si deve fare così; è contrario alle norme dell’etichetta…». Io, con faccia tosta, presi la bottiglia con la mano destra e riempii il bicchiere. Che vino gustoso!
Cominciarono i primi commenti. Dicevano: «Io pensavo che diventasse prete suo fratello Giuseppe, che era più buono! Vedremo cosa combinerà Graziano…».
La gente sa che la nostra vita di prete è piena di critiche e di pettegolezzi.
Niente paura, perché Gesù disse:
“In verità in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato”.
(Gv 13, 16).
Anche noi... non siamo perfetti!