LA PIPÌ DEL PARROCO

La fantasia e la curiosità di un bambino non hanno limiti. Volevo sapere come il mio Parroco, del quale io ero chierichetto, poteva fare pipì: un uomo forte, robusto, con quell’enorme veste talare. Mi pareva impossibile.

Pensando e riflettendo arrivai quasi a capirlo.

Lo scoprii chiaramente quando anch’io mi misi la veste talare. Ma, chi era questo Parroco?

Don Giovanni Roncari, uomo e prete deciso e senza dubbi; libero dai condizionamenti che non servono alle persone molto coraggiose.

Io ero il suo chierichetto. Alle 5.30 della mattina andavo a chiamarlo per la S. Messa. In dieci minuti era là in chiesa che celebrava. Al “mea culpa” si batteva il petto tanto forte che risuonava in tutta la chiesa.

Molto coraggioso: affrontò i fascisti di Benito Mussolini e simpatizzanti di Hitler che volevano bruciare la cittadina di Pazzon. Intervenne pronto a donare la propria vita in favore delle persone.

La mia vocazione nacque guardando il suo esempio. Anche don Pio, il curato, mi aiutò. Lui pareva tutto il contrario: uomo piccolino, grossolano, abituato a salire le montagne, ma soprattutto benevolo dal profondo di un cuore pieno di amore di Dio e del prossimo.

Fu con lui che dissi la mia prima bugia. Eravamo andati a casa delle suore a celebrare la Messa. Dopo ci offrirono il caffè, un pezzettino di pane e un po’ di latte. Sceso per i sentieri della montagna e rientrato in casa, dissi che non avevo mangiato nulla. Allora presi un altro caffè con qualcos'altro... Fui soddisfatto, ma con il rimorso della prima bugia.

 

Oggi io sono in pace.

Grazie, Signore, per avere incontrato don Giovanni Roncari e don Pio, veri rappresentanti del tuo amore!