Notizie generali circa la missione di YI-HSIEN
nella provincia del HOPEI in Cina.
120 km a sud-ovest di Pechino vivono gli Stimmatini dal 1924 al 1954.
Il territorio del SAN-PUÒ (tre rive)
La Missione di YI-HSIEN fu distaccata da quella di PAO-TING-FU il 26 aprile 1926, e fu costituita con tre Prefetture civili: YI-LAI-KUANG e cioè: YI-HSIEN + LAI-SHUI + LAI-YUAN (che prima si chiamava KUANG-CIAN).
Anche la Provincia di HOPEI allora aveva un altro nome: CH'ELY.
Il territorio della nuova Missione era tutto montagnoso, con una piccola frangia in pianura. L'altezza sul mare di LAI-SHUI (est.), di YI-HSIEN e LIANG-KO-CHWANG (poco più a ovest) è di 80/100 metri circa, e si trovano a 2/300 chilometri dal mare. Pechino ha un’altezza sul mare di 40 metri e si trova a 150 Km dal mare. Il HOPEI è una immensa pianura: senza pendenze: per questo i fiumi in piena straripano facilmente.
L'estensione della Missione era di 8/l0.000 chilometri quadrati. La sua forma era oblunga ovoidale: da sud-est a nord-ovest.
Le tre Prefetture (HSIEN) appartengono alla Provincia del HOPEI ma toccano i confini del SHAN-SI e del CHA-HAR. Dopo l'avvento dei comunisti la Provincia del CHA-HAR ha cessato di esistere: è tornata ad essere Mongolia interna: desertica e disabitata. Soltanto una piccola parte di essa era stata colonizzata e coltivata. Era nelle intenzioni l'idea di bonificarla e coltivarla interamente: per questo era stata fatta Provincia. Solo una piccola parte era abitata: SUAN-HWA + KAL-GAN (CHIANG-KIA-KOW): quella che si trovava all'interno della Grande Muraglia. Io ho abitato due anni a SUAN-HWA: come studente (1934-36).
Nel 1930 o 1931 fu aggiunto al territorio della Missione degli Stimmatini un altro territorio, che si trovava al confine fra le due Province di HOPEI e CHA-HAR, ed apparteneva alle Prefetture di YU-HSIEN e HWAI-LAI-HSIEN (CHA-HAR). Questo territorio costituiva allora la "Abatia Nullius" dei Trappisti di YANG-KIA-PING (Piano della Famiglia Yang); era un territorio quanto mai impervio e montagnoso (dai 1000 ai 2000 metri) nel quale c’era qualche cristiano convertito dai monaci, o salito fra i monti come emigrante dalla pianura sovrappopolata. Io visitai quei monti nel 1934, insieme con padre GiovanBattista Carnovali, accompagnando Mons. Martina, che andava a fare visita alle cristianità di quella zona: due o tre ben impiantate e fervorose. I cristiani saranno stati in tutto un centinaio.
Era estate.
Da LIANG-KO-CHWANG salimmo per un passo (non ricordo il suo nome) fino al fiume CHU-MA-HO (Fiume del Cavallo Resistente), che è il grande fiume della nostra Missione. Il dislivello fra la pianura e il corso del fiume, (a quel punto) è grande. Dal SHAN-SI e poi da LAI-YUAN fino sopra LIANG-KO-CHWANG esso scorre da occidente verso oriente. Dopo quel punto fa un grande arco a nord in mezzo alle montagne del SAN-PUÒ.
Alle nostre montagne furono aggiunte quelle altre, che prima erano state assegnate all'Abbazia dei Trappisti. L'abbazia fu fondata alla fine del secolo scorso (1800) e fu visitata anche dal celebre P. Chautard. Da quelle parti passa la Grande Muraglia, e noi dovemmo oltrepassarla per arrivare alla "Trappa". Restammo alla Trappa due notti e così ci potemmo rifocillare, perché durante il viaggio (2 giorni) e presso i poveri cristiani avevamo patito la fame.
Al tempo dell'Impero il SAN-PUÒ era una specie di marchesato o di repubblica come San Marino, ed ogni anno i suoi consoli scendevano al piano dalle parti di LAI-SHUI (seguendo il corso del fiume CHU-MA-HO) per presentare i loro omaggi alle autorità centrali, ma poi si governavano da soli, secondo i propri costumi. La Trappa dunque aveva dei precedenti civili e politici. Quando vi andammo noi contava 96 monaci: dei quali 15 erano sacerdoti, e di questi 5 o 6 erano francesi. Vivevano di lavoro e di penitenza: all'uso antico medievale. Per questi motivi aveva voluto liberarsi della cura pastorale.
Nel 1948, quando tornai in Cina la seconda volta, anche i Trappisti erano rifugiati a Pechino, dove vivevano alla loro maniera.
I nostri cristiani del SAN-PUÒ alle feste di Natale e Pasqua scendevano dai monti (per la via di LAI-SHUI) e restavano presso di noi per qualche giorno. Erano per tutti di edificazione e volevano un grandissimo bene a Mons. Martina, perché andava a trovarli nei loro paesi. Nessun altro missionario era mai salito fin là. Io ho avuto questa fortuna.