Missionari apostolici
12) "I Missionari Apostolici in aiuto ai Vescovi", sotto la protezione di Maria e Giuseppe, consacrati dai tre voti religiosi, si dedicheranno al servizio della Chiesa, in contatto diretto con la gerarchia, specialmente nell’ufficio di insegnare le verità della fede, sia in forza del carattere sacramentale dei suoi membri come di uno speciale mandato.
Tutti, sacerdoti e laici, dovranno sentirsi chiamati a raggiungere lo stesso fine e a dare il loro contributo a quella missione apostolica che costituisce il particolare carisma trasmesso dal Bertoni alla Congregazione.
13) Dopo la morte del Padre Fondatore, con il decreto di lode del 16 aprile 1855, Pio IX "Congregationem ipsam, illiusque scopum... amplissimis laudibus prosequendum et commendandum mandavit", e così, in esecuzione della volontà del Fondatore e di questo ordine pontificio, il P. Marani lanciava i Missionari Apostolici nel campo delle Missioni al popolo, che proprio allora per le mutate condizioni dei tempi si dischiudeva davanti a loro. Certo è, secondo le memorie coeve, che i figli di lui (Bertoni), nella discreta rinascita che fece immediato seguito all’erezione canonica dell’Istituto... tali subito si rivelarono da incarnare attualmente agli occhi di tutti la vera idea del Missionario Apostolico" (Summ. Add., p. 229). Tanto che il P. Bragato poteva scrivere: "Pare che il santo Fondatore abbia infuso nei suoi figli il suo spirito. Essi quasi di un tratto divenuti predicatori e missionari da operare meraviglie ne’ luoghi ove invitati vanno a bandire la Divina parola"(Ivi, p. 230). E il Vescovo Riccabona nella sua relazione triennale del 1858 assicurava la Santa Sede: "hoc triennali spatio multas regiones huiusmodi Missionarii, vere Apostolici peragrarunt, magnum animarum fructum ubique reportantes, quod ego quoque, qua animi laetitia Deus scit, expertus sum, cum ipsi in Pastorali Visitatione nuper mihi praecurrerent, totisque viribus parare Domino plebem perfectam conarentur" (Arch.Segr.Vat., Congr. Conc. Veron. 1062, Pars. II). Per tutta la sua vita il Marani (+ 1871) continuò su questo indirizzo, con il rifiuto persino di fondazioni nuove, perchè non rimanessero paralizzate le Missioni, e con il ritiro del P. Vignola dall’insegnamento in Seminario, "renuente Episcopo", per incrementare la predicazione.
Col P. Lenotti (+ 1875) non intervenne alcuna modificazione di rotta nel programma di attività dei bertoniani.
14) Con il P. Pietro Vignola, primo Superiore non formato alla scuola diretta del Bertoni, gli Stimmatini attendevano ancora "soprattutto al ministero della predicazione in città e fuori" (Cronaca, I, p. 152 s).
E un tale esercizio di ministero non veniva allentato nemmeno con la fondazione di Parma (1876), dove essi "si applicarono con zelo al bene delle anime segnatamente della gioventù, aprendo tosto un oratorio nella chiesa del Quartiere, e poi un altro in quella delle Cinque Piaghe: prestandosi a spiegare la dottrina cristiana ai fanciulli, a confessare e predicare nelle Chiese ed Istituti della Città, ed accorrendo a predicare tridui e missioni nelle parrocchie della diocesi ov’erano invitati, senza perdersi d’animo per le privazioni d’ogni sorta" (Cronaca, I, p. 153). Lo stesso programma viene attuato l’anno seguente con la fondazione di Bassano (Ivi, p. 189).