n. Palù VR 7.6.1912
Prof. temporanea 16.8.1930
Prof. perpetua 23.1.1934
Ordinazione 11.7.1937
m. Verona 13.9.2008
P Alberto era nato a Palù, un piccolo paese nella provincia di Verona il 7 giugno 1912.
Entrò in seminario dai Padri Stimmatini nella casa della SS. Trinità in Verona nel 1924, all’età di dodici anni.
Compiuto il noviziato a Trento nel 1929 aveva emesso la prima professione nell’anno 1930 e la professione perpetua il 23 gennaio 1934.
Terminati i regolari studi di teologia venne ordinato sacerdote a Verona l’11 luglio 1937.
Spirito sereno e multiforme, è passato in diverse comunità della provincia portando sempre il suo ardore apostolico.
Sinteticamente ricordiamo le tappe del suo cammino.
Prete novello fu a Gemona assistente in quel fiorente oratorio giovanile. Poi fu chiamato nella cittadina di Carpi (Modena) con il servizio di segretario del Mons. Carlo de Ferrari, vescovo stimmatino appena consacrato.
Dedicò il suo servizio in diverse comunità, in ordine cronologico: Trento come aiuto in parrocchia, Roma Santa Croce, Bellizzi come viceparroco e parroco delegato della parrocchia di Belvedere, di nuovo a Gemona e poi a Pavia con l’incarico della gioventù, nella parrocchia di Roma SS. Trinità agli inizi di quella comunità parrocchiale. (primi anni Sessanta).
Ma la sua esperienza più lunga e significativa fu quella di rettore del Santuario di Nostra Signora di Lourdes in Verona (1963-1982) Già rettore durante la guerra (1940-43) del primo santuario esistente in città in piazza Cittadella, distrutto poi dai bombardamenti, dopo vent’anni veniva chiamato dai Superiori a guidare e animare il nuovo bellissimo Santuario ricostruito sul fortino austriaco di San Leonardo.
Fu qui che manifestò il suo fervente amore alla Madonna, il suo ardore apostolico e la sua grande capacità organizzativa. Quanti viaggi a Lourdes con i gruppi degli ammalati dell’Unitalsi, quante celebrazioni e processioni nel nuovo santuario progressivamente abbellito di quadri, statue e vetrate. La città di Verona per suo mezzo cominciò a trovare in quel luogo un’oasi di preghiera e di devozione mariana.
Anche quando, con il passare del tempo, l’avanzare dell’età, la presenza dei primi acciacchi, lasciò questo incarico ad altri, rimase sempre la fedele “sentinella” di Nostra Signora di Lourdes.
Lucido e presente fino agli ultimi tempi della sua vita, accettò con serenità anche le sofferenze che il Signore gli inviava.
Il 13 settembre 2008 serenamente spirava nell’ospedale di Verona assistito dai confratelli.
Che Maria, che ha tanto amato e venerato, lo accolga tra le sue braccia e lo accompagni nel cuore di Dio.
Il rito funebre avverrà martedì 16 settembre, alle ore 14.15, nel Santuario della Madonna di Lourdes in Verona.
P. Meschi Andrea
Superiore Generale
P . ALBERTO TAMBALO
Palù 07 / 06 / 1912 Verona 13 / 09 / 2008
7 Giugno 2008. P. Alberto festeggia il suo 96° compleanno ma, per la seconda volta consecutiva, in sordina per il decesso, prima, di fra Vincenzo nel 2007 e, di fra Giovanni, quest’anno.
La sua giornata scorreva nella serenità ma anche nella prontezza di risposta alle sollecitazioni dei confratelli accompagnata dal suo sorrisetto malizioso.
Il 19 giugno, verso mezzogiorno, cadde in bagno come altre volte era successo, ma, questa volta, si fratturò il femore. Condotto all’ospedale di Borgo Trento (VR), la situazione si presentò nella sua effettiva entità: frattura scomposta frammentata.
Unica soluzione per rimetterlo in sesto era l’intervento chirurgico con tutti i rischi connessi data l’età (96 anni) e la sua situazione generale: poteva non superare l’intervento.
Non si poteva lasciarlo così, sia per accudirlo, sia per il dolore. Fu interpellato, circa l’operazione, perché era in sé, ma visibilmente scosso e mortificato dalla sua situazione di impotenza per cui, subito disse di no, poi, si affidò a ciò che noi pensavamo fosse il suo bene. Una settimana dopo, il 26 mattina, con soddisfazione di tutti, superò brillantemente l’intervento e il 3 luglio veniva trasferito alla clinica Città di Verona per degenza e riabilitazione. Eravamo tutti soddisfatti e fiduciosi: eccetto lui, purtroppo. Infatti, vistosi impedito di vivere in libertà come prima, fin dai primi giorni del ricovero, cominciò a rifiutare il cibo e ogni altro tipo di collaborazione ad ogni tentativo riabilitativo, di cure o anche semplicemente di attenzioni od incoraggiamento. Questo atteggiamento lo conserverà fino in fondo: cioè per tre mesi.
Come tutti i nostri anziani, desiderava rientrare a casa. Dimesso dalla clinica il 4 agosto, lo abbiamo finalmente con noi, ma la domenica pomeriggio, 10 agosto, lo dobbiamo ricoverare di nuovo. Dovendolo sostenere solo attraverso flebo, si era gonfiato a tal punto che la pelle della mano destra si era aperta e, da lì, usciva ciò che gli si iniettava. Gli fu praticata l’incannulazione centralizzata attraverso la quale gli si somministravano le cure necessarie e il nutrimento. Un mese dopo, circa, sabato 13 settembre, spirava.
P. Alberto, la Vergine Maria che tanto hai amato e fatto amare come rettore del Santuario a Lei dedicato ti introduca al cospetto di Dio, nostro Padre.
P. Sergio Gaspari