26 GIUGNO

 

 

TARCISIO TURCO (sacerdote)

 

 

Alle ore 12.20 di giovedì 26 giugno, una telefonata di Anthony Manzo mi avverte che p. Tarcisio Turco, a Campobasso, ci ha lasciati in serenità e pace. Avevo avuto la gioia di poterlo incontrare lunedì insieme a p. Ezio Miceli e p. Carlo Zanini per l’ultima volta.

Ora vorrei stilare un necrologio che certamente non sarà esaustivo di tutto il bene e di tutta la vita di padre Tarcisio… ma sottolineo alcune date ed alcune note.

 

Nacque a Lisignano (Trento) il 23 agosto 1922 da Giovanni e da Liberi Gioconda.

Fu battezzato il giorno successivo nella parrocchia di san Biagio in Lisignago.

È entrato come aspirante a Verona il 27 agosto 1934 alle Stimmate.

 

Il giorno 8 marzo 1939 inizia il postulato, a Verona,  sotto la guida di p. Furlanis Amelio Alziro, con firma del padre Generale p. Bruno Chiesa.

 

Il giorno 5 agosto 1939 fa la domanda di essere ammesso al noviziato nella casa di sant’Andrea in Affi, sotto la guida di p. Beniamino Miori. Veste l’abito stimmatino nella chiesa delle Stimmate e l’8 settembre 1939, inizia il suo noviziato. Al termine dell’anno di noviziato il 9 settembre 1940 fa la prima professione religiosa nelle mani del delegato padre Beniamino Miori, a sant’Andrea di Affi, essendo superiore Generale p. Giovanni Battista Zaupa.

 

Il 9 settembre 1944 nella casa di Boscochiesanuova emette i voti perpetui nelle mani di padre Emilio Moresco delegato dal padre Generale, e come testimoni sottoscrivono il suo atto di consacrazione padre Mario Moser e padre Ezio Gonzato.

 

Ricevette la prima tonsura a Milano il 22 dicembre 1945 dalle mani del cardinale Schuster, vescovo di Milano, iniziando così la sua “scalata” al sacerdozio.

 

Il 29 giugno 1949 in Verona dalle mani di mons. Girolamo Cardinale, vescovo, è ordinato sacerdote, dopo il voto favorevole della comunità della Scuola Apostolica Bertoni di Sezano che era formata da p. Giuseppe Cappellina, p. Fausto Longo e p. Nello Dalle Vedove.

Tra le attitudini speciali che furono sottoscritte per il suo ministero sono segnalate queste:

“scuola, lavoro da tavolino, musica”, “canto gregoriano e S. Scrittura… uffici da segretario”.

 

 Descrivere tutto il curriculum di padre Tarcisio è abbastanza arduo, ma a grandi linee queste sono le date importanti del suo sacerdozio.

1949-1950 a sant’Agata - Roma, frequenta l’Angelicum per la licenza in teologia

1950-1952  a santa Croce - Roma, per la licenza in Sacra Scrittura

1952-1953 a sant’Agata - Roma come studente al Pontificio Istituto Biblico

1953-1954 a Sezano – Verona docente degli Aspiranti e dei Teologi

1954-1955 a san Leonardo – Verona docente degli Aspiranti e dei Teologi

1955-1956 a Trento, come economo e vice parroco

1956-1964 a Battipaglia – Salerno, come vice parroco ed insegnante di religione nella scuola media

1964-1970 a Poggiomarino – Napoli, come Superiore e vicario parrocchiale ed insegnante di religione alla scuola media

1970-1976 a Battipaglia – Salerno come Superiore dell’Opera Bertoni ed insegnante di religione alla scuola media

1976-1990 a Crotone, come Superiore, parroco ed insegnante alla scuola media

1990-1994 a Battipaglia – Salerno all’Opera Bertoni ove c’era la Scuola Cattolica ed il Seminario Stimmatino

1994- 2014 prima a Locri (Reggio Calabria) e poi a Campobasso come aiuto e compagnia all’arcivescovo stimmatino mons. Giancarlo Bregantini… ma facendo parte della Comunità dell’Opera Bertoni.

 

Nella domanda fatta al Superiore Generale il 15 agosto 1940, festa dell’Assunta e di san Tarcisio martire, padre Tarcisio scrive: “Avvicinandosi il termine del noviziato, e l’ammissione alla Professione Religiosa, pieno di riconoscenza verso il Signore che mi ha chiamato in questo caro Istituto dei Preti delle Sacre Stimmate di N. S. G. C., che mi ha benignamente ammesso al Noviziato, sebbene indegno per la mia poca corrispondenza alla grande grazia della vocazione, faccio umile domanda a Lei, Rev. mo Padre Superiore, di essere ammesso alla Prima Professione Religiosa, a cui è mio fermo proposito rimanere fedele perpetuamente”. Sì, padre Tarcisio è rimasto fedele alla sua vocazione “fino all’ultimo della sua vita”.

 

Il Signore gli renda merito di tutta la sua attività ministeriale e a noi rimanga il sorriso e la gioia di un Confratello che sino alla fine ha amato la Congregazione e la Provincia, ed anche negli anni della sofferenza, ha offerto a Dio il suo dolore per la salvezza dei fratelli.

Riposa in pace, carissimo padre Tarcisio.

 

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