8 AGOSTO

 

 

MARIO POZZI (sacerdote)

 

 

NATO: Rho, MI – 16.7.1914

ENTRATO: Verona - 1926

SACERDOZIO: 9.7.1939

MORTO: Roma – 8.8.1986

ETÀ: 72 anni

 

 

Era stato avviato a Verona dai Missionari Oblati di Rho, assieme ad altri compagni. Il suo carattere allegro lo accompagnò sempre, e lo rese simpatico ed accettato da tutti. Si potrebbe definire padre Mario: Il prete della gioventù.

Dal 1948 al 1958 lavorò a Milano, nella parrocchia di S. Croce, dedicandosi con grande entusiasmo all’oratorio e agli scout.

Dal 1958 al 1966 fu parroco a Battipaglia; dal 1966 al 1980 fu parroco a Roma, poi volle tornare a Battipaglia. Per il suo carattere allegro e sincero lasciò in tutti un grande rimpianto.

 

Padre Mario Pozzi: una donazione totale.

Nato a Rho (Milano) il 16 luglio 1914 fu avviato a Verona, dai Missionari Oblati, con altri giovani: Giovanni Battista e Primo Carnovali, Airaghi, Paleari. Il carattere allegro e monellesco lo accompagnò sempre e lo rese simpatico e bene accetto da tutti.

Padre Mario fu il prete della gioventù. Non era musico cantore, non era nemmeno oratore ma è sempre stato il prete dei ragazzi, vocazione eminentemente stimmatina.

Appena ordinato sacerdote fu inviato a Reggio Emilia dove ci era stato affidato il pensionato-orfanotrofio. Lo incontrai diverse volte, tutto allegro e gioioso per il suo incarico. Nel 1941 fu mandato alla Picciola di Battipaglia dove si dava inizio ad una esperienza simile. Dopo lo sbarco americano del 1943, i ragazzi furono rimandati in famiglia e don Mario risalì l’Italia fino a Gemona. C’era allora la guerra feroce tra partigiani e non partigiani e a don Mario toccarono in sorte non solo i ragazzi ma anche qualche condannato a morte: esperienza duramente formativa per un prete di 30 anni.

Dal 1948 al 1958 lavorò sempre a Milano nella parrocchia di Santa Croce: oratorio, azione cattolica e scout: il lavoro non mancava e l’entusiasmo nemmeno.

Dal 1958 al 1966 fu parroco di Battipaglia. Suo grande merito fu la costruzione della nuova chiesa dedicata a Santa Maria della Speranza, resasi necessaria per il rapido aumento della popolazione. Per la sua abilità e gentilezza ha lasciato ricordi affettuosi fra i costruttori e gli imprenditori e più ancora tra quelli che allora erano ragazzi ed ora sono adulti.

Fu poi a Roma, parroco a Santa Croce al Flaminio per 14 anni dove ha lasciato dolci ricordi.

Ritornato a Battipaglia fu accolto con grande gioia perché oltre che prete dei ragazzi si era dimostrato «prete meridionale e meridionalista».

Niente faceva presagire la sua fine imminente. Nel 1979, a Roma, aveva subito un difficile intervento all’intestino. I controlli regolarmente praticati ogni altro mese non erano stati sufficienti per rivelare il riprodursi del male.

Nel mese di luglio eravamo partiti insieme per il corso di aggiornamento e gli esercizi spirituali a Malosco, nel Trentino. Il 24 luglio don Mario tornò a Battipaglia molto stanco. Venne data la colpa al viaggio in macchina. Ricoverato all’ospedale di Eboli, il 1° agosto l’analisi ecografica rivelò una probabile metastasi al fegato. Il 2 agosto, come ultima speranza, fu ricoverato a Roma nel Policlinico Umberto 1°, per l’interessamento del dottor Barlattani che l’aveva curato a Roma. In una settimana le sue condizioni si aggravarono rapidamente tanto che venerdì 8 agosto decidemmo di portarlo a Battipaglia. Proprio mentre i medici stavano per prepararlo ad affrontare il viaggio in ambulanza, il cuore cessò improvvisamente di battere. Fino a cinque minuti prima aveva parlato con padre Silvano Zanella: «La nostra donazione deve essere totale, disponibilità fino in fondo … impegno …».

Le esequie si svolsero nella chiesa di Santa Maria della Speranza di Battipaglia domenica 10 agosto. Furono presiedute dal padre provinciale, padre Angelo Mutterle e concelebrate da altri 27 confratelli. Dopo la messa il corteo di sacerdoti e fedeli accompagnò il feretro dalla chiesa alla piazza principale della Città. Una grande folla con pianti e fragorosi applausi, dimostrò l’affetto profondo che legava padre Mario alla sua gente.

Padre Mario Stefanini

(da «Il Missionario» - Ottobre 1986)

 

 

Versione inglese