9 Marzo

DANILO PANATO (Sacerdote)

Nato 30.6.1944 San Giovanni Ilarione (VR)

Professione temporanea 25.9.1963

Professione perpetua 25.9.1967

Ordinazione 4.7.1971

Morto 9.3.2009 Palombaio (BA)

 

Il giorno 9 marzo alle ore 19.59, dopo una lunga agonia, è tornato alla casa del Padre, il nostro mite e caro confratello P. Danilo Panato.

La parabola della vita di P. Danilo era iniziata in quel di San Giovanni Ilarione (VR), il 30 giugno 1944. È entrato tra gli stimmatini giovanissimo, e ha vissuto la sua esperienza formativa facendosi amare ed apprezzare da tutti per il suo carattere mite, determinato e sempre disponibile. Gli anni dello studentato a san Leonardo dove ha emesso la sua professione perpetua nel 1967, resteranno nella sua memoria come un bel ricordo sul quale tornava volentieri con sagacia e sottile ironia, per raccontare fatti, persone e momenti significativi, ma soprattutto per sottolineare l’importanza nella sua caratterizzazione stimmatina e missionaria.

Diventato sacerdote il 4 luglio 1971, ha svolto l’intera sua vita sacerdotale e religiosa nella Provincia di Santa Maria della Speranza, soprattutto nelle missioni.  La sua tempra sacerdotale umile, serena, senza fronzoli e nello stesso tempo, ricca della fede e della spiritualità tipica dell’insegnamento bertoniano, ha lasciato un grande ricordo in tutti coloro che lo hanno conosciuto e apprezzato, dalla Sicilia (Catania), alla Campania, (Poggiomarino), dalla Puglia (Bari) alla Calabria (Montegiordano). Ci siamo accorti del bene che ha seminato intorno a sé, dalle commoventi testimonianze di affetto e riconoscenza che hanno accompagnato la sua lunga via Crucis degli ultimi anni, nella quale non è mai venuta meno la sua serenità e la sua incrollabile fede. Ma il suo grande amore sono state le missioni, dove ha profuso energie e umile servizio, insegnando a tutti noi il valore dell’obbedienza ai disegni misteriosi di Dio e la generosità nel dire sì alle esigenze dell’impegno apostolico stimmatino. P. Danilo non era uomo dalle parole superflue dalle manifestazioni esteriori eccessive. La sua essenzialità si traduceva nei fatti, nell’amore alla vita stimmatina e alla testimonianza per il Regno ovunque il Signore lo chiamasse. La sua esperienza missionaria ad gentes comincia nelle Filippine nel 1984 insieme a P. Romolo Bertoni e a P. Charles Sinesi come fondatori di quella nuova realtà stimmatina. Rientrato in Italia, è tornato in terra di missione nel 2002 per dare inizio alla presenza in India.

 

Dal 2007, con le prime avvisaglie del male, viene inviato presso la comunità stimmatina di Palombaio, dove ha modo di vivere in serena fraternità, momenti decisivi della sua esperienza di prova fisica e morale. In quell’anno è stato sottoposto ad operazione chirurgica per l’asportazione di un adenocarcinoma al cieco del colon. Era iniziato così il suo calvario che egli ha vissuto come il Bertoni “sotto i ferri e i coltelli” in grande semplicità, umiltà e serenità. Mai una rimostranza, mai una, se pur legittima lamentela, sulla prova dolorosa che lo stringeva nella sua morsa. Lui, così schivo e riservato, costretto a vivere continue “esposizioni” sia nei ricoveri ospedalieri, sia nelle visite mediche e nella necessità di dipendere del tutto dagli altri. Ha avuto una grande consolazione di poter vivere tutto questo, nel calore e nell’amore che lo ha circondato da parte della sua comunità, stimmatini e laici che lo hanno accompagnato fino al momento estremo. Noi confratelli, siamo rimasti edificati dalla prova di pazienza e di spirito di adesione al progetto d’amore misterioso di Dio che associa alla passione del Figlio chi chiama a completare nella propria carne, ciò che le manca; e in questo anno paolino P. Danilo, ci ha insegnato a modo suo, come si seguono le orme del grande Apostolo.

P. Danilo è stato lucido fino alla fine e ha vissuto consapevolmente il suo calvario. Il giorno 19 febbraio con la presenza di Mons. Bregantini, gli viene amministrata l’unzione degli infermi. Da quel momento padre Danilo non si alzerà più.  Giorno per giorno le sue condizioni sono andate sempre peggiorando sino a ieri quando il dolore si è fatto insopportabile tanto da dover ricorrere all’uso della morfina. Sempre presente a ciò che viveva, sin quasi alla fine, ha accettato, da vero figlio di San Gaspare la sofferenza ed il dolore. Questa mattina la comunità, unita ad alcuni laici stimmatini, si è riunita in stanza di Padre Danilo e ha pregato, insieme con lui, con la preghiera per i moribondi. Nel pomeriggio una nuova crisi di dolori lancinanti e poi il coma. Un attimo prima del suo ultimo respiro tutta la comunità lo ha salutato accompagnandolo nel suo fiat definitivo.

Vogliamo testimoniare a tutti il grande dono della testimonianza di questo umile e tenace figlio del Bertoni, sicuri che ora egli, nella comunione dei santi, intercede presso il Padre per  noi e per la sua amata Congregazione.

I funerali si svolgeranno il giorno 11 marzo, nella nostra parrocchia di S. Maria della Speranza a Battipaglia, e la salma verrà tumulata, per volontà espressa dei familiari, presso il suo paese natale.

La comunità stimmatina di Palombaio

Palombaio, 9-3-2009

 

11.3.2009

Cari Familiari, Confratelli e Amici, anche dall’India giunga fino a Voi, il nostro fraterno saluto e la nostra ideale comunione con tutti Voi, specialmente in quest’ora in cui Voi, nella Chiesa della Madonna della Speranza, offrite al Signore la santa messa di suffragio, per la dipartita da questo mondo, del compianto e amato confratello p. Danilo. Con la semplicità e la generosità del Missionario Apostolico, secondo il cuore di San Gaspare Bertoni, Egli accettò di partire per le Isole Filippine 25 anni or sono. Con la stessa prontezza e disponibilità, 7 anni or sono, Egli venne qui in India, ad aprire un’altra frontiera di bene per noi Stimmatini. Nelle Filippine lo ricordano come il confessore, che ad ogni penitente ripeteva le parole più belle del Vangelo: «Non avere paura: Dio ti ama!». Qui in India lo ricorderanno come l’uomo di Dio, devoto e saggio. La sua proverbiale pacatezza conquistò pure la ritrosia spontanea dei non più timorosi uccelli, che volentieri andavano a beccare dalle sue mani; e pure le anatre, silenziose come lui, si acquattavano tranquille sul tavolo, ove lui sfogliava il giornale. Come Stimmatini e come Amici ricorderemo il Tuo totale santo abbandono al buon volere di Dio, soprattutto durante la dolorosa malattia del tuo ultimo calvario. Caro p. Danilo, ora che il Signore ti ha voluto più vicino al Suo Cuore, digli una buona parola per noi tutti, in questo tempo di tanto bisogno.

Grazie, p. Danilo, per tutti i tuoi begli esempi. A Te il nostro commosso ultimo Namaskaram. A nome della comunità stimmatina indiana,

p. Donato Lovito

 

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