ANSELMO GOBBI (sacerdote)
Nato a Mazzagatta di Oppeano 19.12.1933
Professione temporanea 25.9.1954
Professione perpetua 25.9.1957
Ordinazione 24.6.1962
Morto Verona 6.12.2008
Età 74 anni
Il ministero sacerdotale di Padre Anselmo Gobbi
Ordinato sacerdote nel 1962 a Verona, vi rimane per dieci anni svolgendo l’incarico di ricercatore vocazionale e assistente degli aspiranti a Cadellara e animatore missionario con Padre Marchesini a San Leonardo. In questo decennio c’è una parentesi di un anno e mezzo a Battipaglia (Salerno) per svolgere ancora il compito di ricercatore vocazionale e assistente nel seminario degli Stimmatini.
Dal 1973 al 1977 dirige la casa di Malosco e svolge il servizio di superiore di quella comunità.
Nel 1977 viene nominato parroco nella parrocchia della Sacra Famiglia a Pavia e vi rimane fino al 1984.
Nel 1984 viene destinato alla comunità di Trento con il compito di seguire nuovamente la casa di Malosco e di dedicarsi all’animazione missionaria. In questo tempo può fare anche un’esperienza diretta in terra africana trascorrendo otto mesi in Tanzania e due mesi in Sud Africa ed in Madagascar dalla sorella Orsolina (suor Anselmina).
Dal 1986 al 1987 vive un anno nella comunità di Sezano a Verona e poi, dal 1987 al 1994 fa la prima esperienza a Parma come viceparroco nella parrocchia delle Sacre Stimmate.
Nel 1994 viene mandato alla casa di accoglienza di Rieti e vi rimane per tre anni aiutando nel ministero alcune zone pastorali di quella diocesi prive di sacerdote.
Nel 1997 passa un altro anno nella comunità di Sezano a Verona per trasferirsi, poi, per due anni, alle Stimmate come Rettore del Santuario di San Gaspare.
Nel 1999 ritorna a Parma nella parrocchia delle Sacre Stimmate e vi rimane per cinque anni.
Nel 2004 viene destinato alla parrocchia della SS. Trinità a Roma e nell’ottobre del 2006 ritorna per la terza volta nella comunità di Parma.
La comunità e la parrocchia delle Sacre Stimmate di Parma sono orgogliose della presenza di Padre Anselmo perché possono godere della sua saggezza e della sua intensa vita spirituale.
P. Anselmo Gobbi nasce a Mazzagatta (Veorna) il 19 dicembre 1933 da Angelo e Begnoni Maria.
A quindici anni entra tra gli aspiranti a Cadellara sotto la guida di P. Giovanni Armani. Successivamente avrà tra i suo formatori P. Nello Dalle Vedove, P. Luigi Dusi e P. Fausto Longo.
Gli anni di formazione scolastica li trascorre a Sezano e dal 1954 a S. Leonardo. In quella nuova sede molto si adoperò per la sistemazione degli esterni, coadiuvato da compagni e aspiranti. Era lui il ‘Capo uomini’ o direttore dei lavori . Pronto e servizievole anche con gli aspirantini. Per tutti era un fratello più grande e ‘barbiere’ attento a che i ciuffi non crescessero troppo.
A 29 anni (il 24 giugno 1962) P. Anselmo viene ordinato prete da mons. Giuseppe Carraro, Vescovo di Verona. Per 11 anni ricoprì il non facile compito di animatore vocazionale risiedendo nella comunità di Cadellara, Battipaglia. S. Leonardo. Era famosa la sua ingegnosità a dissetare una trentina di ragazzi con uno o due litri di aranciata. E ne avanzava anche.
Nel 1973 prende il via per il Sacro monte di Malosco. La Val di Non gli dà la possibilità di unire ministero itinerante: predicazione, confessioni e altro per 4 anni. Credo lo abbia positivamente segnato anche nella sua spiccata sensibilità contemplativa maturata poi nel tempo.
Segue quindi il ministero svolto con dedizione come parroco a Pavia (1977- 1984) e poi una breve esperienza in missione (Hombolo – Tanzania) nel 1985. Di spirito è sempre stato missionario e non mancò di essere di aiuto a P. Marchesini al Centro di S. Leonardo in diversi periodi.
Dopo la fase orante a Sezano (1986-1987) segue una di ministero in parrocchia a Parma (dal 1987) e poi a Rieti (1994-1997). Per due anni è zelante rettore della chiesa Stimmate a Verona (1997-1999) poi altri cinque anni a Parma (1999-2004). Un ennesimo trasferimento poi alla parrocchia della SS.ma Trinità a Roma (2004-2006). Anche qui ha avuto modo di farsi apprezzare per la sua disponibilità e per le lunghe ore passate in preghiera davanti al Santissimo. Ha saputo anche approfittare della presenza a Roma per vivere in modo più evidente la dimensione universale della fede.
A Roma ha iniziato a manifestarsi il male che poi lo avrebbe condotto alla morte. Per far fronte alle cure è parso bene un ritorno alla parrocchia di Parma. Il ministero è stato ancora intenso, interrotto solo dai ricoveri all’Ospedale di Negrar o da qualche convalescenza presso la Comunità di S. Leonardo. Oggetto delle sue cure, come sempre negli anni precedenti, sono stati gli ammalati e gli anziani che visitava frequentemente.
Il pensiero di poter tornare a Parma lo ha sorretto anche nelle ultime settimane quando la fatica del male non gli lasciava molti spiragli. A questo appuntamento P. Anselmo non è stato fedele perché la voce del Signore si è fatta sentire dolce e invitante il mattino del 6 dicembre, sabato, antivigilia dell’Immacolata. I Santi sacramenti, ricevuti una volta ancora il giorno precedente, lo hanno assicurato all’abbraccio col Signore.
Riposa in pace, P. Anselmo. Ti ricordiamo come fratello, generoso, semplice, uomo di preghiera e dallo spirito evangelico.
P. Giovanni Zampieri
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Vita Nuova 12/12/2008 Settimanale diocesano di Parma
Sempre accanto ai bisognosi, oltre la sofferenza e la fatica. E un sorriso per tutti
Per le vie del quartiere, vicino ai malati
Il ricordo di padre Anselmo Gobbi, in servizio alle Stimmate
Si sono svolti a Verona presso il santuario Nostra Signora di Lourdes, i funerali di padre Anselmo Gobbi, religioso stimmatino, in servizio nella parrocchia delle Stimmate, a Parma, ma da alcune settimane ricoverato a Verona per l'aggravarsi delle sue condizioni di salute. Si è così realizzato per lui il grido di invocazione che attraversa l'umanità di ogni tempo e che caratterizza, in modo particolare, questo tempo liturgico dell'Avvento: «Vieni, Signore Gesù! Si, verrò presto!»». Un'assemblea numerosa, eterogenea per età, si è riunita lunedì sera per la veglia funebre presso le Stimmate; martedì, c'erano in tanti, i confratelli, i familiari, parmigiani, ma anche persone provenienti dalle altre parrocchie e città dove padre Anselmo aveva svolto il suo ministero, a ringraziare il Signore per il dono di questo prete.
Da qualche anno mentre il suo fisico si indeboliva a causa della malattia, lo spirito sembrava irrobustirsi per quello strano paradosso che troviamo nelle lettere paoline: «Quando sono debole, è allora che sono forte». Così anche il suo impegno ministeriale non ha conosciuto soste, soprattutto nei confronti delle famiglie, dei malati, di cui condivide e sperimenta la croce, la fatica e la speranza. Difficile sintetizzare il suo ministero sacerdotale (è stato ordinato a Verona nel giugno del 1962) sempre vissuto all'insegna dell'obbedienza ai superiori e svolto là dove il bisogno della Congregazione lo chiamava. Per tre volte il suo servizio si intreccia e si incrocia con la parrocchia delle Stimmate di Parma, a partire dal 1997, fino a questa ultima tappa, quando l'organismo è già segnato dalla malattia. Questa permanenza a Parma, se pur intervallata da altre parentesi, gli ha permesso di instaurare un legame profondo con la gente, sempre attento e puntuale nel rendersi presente in ogni circostanza. Missionario, desideroso di muoversi per annunciare il vangelo nelle strade del quartiere, con la bicicletta sempre a portata di mano, come in terre lontane (il suo cuore batteva per l'Africa, dove era anche stato per alcuni mesi) e contemplativo insieme, secondo il binomio coniato dal fondatore San Gaspare Bertoni, che voleva i suoi figli: «monaci in casa e apostoli fuori». Non per niente, padre Anselmo si era riservato un panchetto speciale in cappella per l'adorazione nelle ore mattutine e in quelle serali, testimone e richiamo del primato del Signore. Padre e fratello, uno di famiglia, capace di camminare a fianco e di sostenere e incoraggiare, rimandando sempre a Gesù, sull'esempio di Giovanni Battista, nella cui festa era stato ordinato; desideroso di immergersi nel misterioso amore di Dio e nello stesso tempo desideroso di star bene per continuare a servire e consegnare al Padre coloro che gli erano stati affidati. Ora lo farà di persona, tirando fuori dalla sua famosa agenda, nomi (refusi compresi!), indirizzi e date per darli direttamente al Signore. Asante sana! Tante grazie, come tu amavi ripetere spesso, facendoci assaporare la tua nostalgia e comunione con l'Africa.