NELLO DALLE VEDOVE (Sacerdote)
Nato a Verona il 2 aprile 1917
Professione temporanea 9 settembre 1934
Professione perpetua 3 aprile 1938
Ordinazione sacerdotale 13 luglio 1941
Morto a Verona 14 agosto 2006
Anni 89
Era nato a S. Michele Extra (VR) da Giuseppe e Melotto Luigia. A circa 12 anni entrò come aspirante nella nostra comunità di Sezano. Trascorse la prima formazione nelle nostre scuole apostoliche di Trento, delle Stimmate e della SS. Trinità (VR). A Verona, nel 1933 fece il Noviziato. Ebbe come formatori anche P. Recchia e P. Moser che egli ha sempre stimato come santi. Studiò a Roma, dove conseguì la licenza in filosofia alla Gregoriana e la Licenza in teologia all’Angelicum.
Appena ordinato sacerdote fu addetto all’insegnamento e formazione dei nostri aspiranti ad Affi (VR) e, durante la seconda guerra mondiale, nel 1943-1944 fu insegnante di filosofia dei nostri chierici a Sezano e a Boscochiesanuova.
Dal 1945 al 1947 fu accanto a P. Giuseppe Stofella come aiutante negli studi storici sul nostro P. Fondatore. Ebbe per diversi anni l’incarico di formatore e insegnante degli aspiranti e dei teologi nelle case di Sezano, Cadellara e S. Agata (Roma). Per un anno (1960-1961) fu padre spirituale dei Novizi.
Ma il suo lavoro più profondo e coinvolgente, per cui la Congregazione conserva grata il suo ricordo, è stato l’incarico di Postulatore nel processo di canonizzazione del Fondatore, che gli fu affidato dal 1961 in poi. A Roma spese tutte le sue migliori energie con pubblicazioni, articoli e studi storici voluminosi sulla vita e la spiritualità di s. Gaspare, e nel 1989 ebbe la gioia di vedere coronato il suo sogno in Piazza S. Pietro: la canonizzazione del Fondatore.
Iniziò la Causa di P. Emilio Recchia; a lui, come esperto, furono affidate anche altre cause di santi e sante di diverse Congregazioni religiose.
Dal 1998 al 2005 abitò nella casa madre delle Stimmate, custode dell’archivio e della biblioteca del Fondatore. Per motivi di salute fu trasferito quindi nella comunità di S. Leonardo (VR).
Trascorse l’ultima settimana nell’ospedale di Borgo Trento (VR) a causa di una polmonite da cui sembrava poter guarire, perfettamente lucido e cosciente; ma un blocco renale gli fu fatale. La vigilia della solennità dell’Assunta ci ha lasciato per il Cielo, a far festa con il Bertoni e tanti “suoi” santi.
È sepolto nella terza nuova tomba degli Stimmatini, nel cimitero Monumentale, accanto ai personaggi “benefici” di Verona.
R.I.P.
Caro P. Livio Guerra e confratelli, i sacerdoti, le suore e i laici che lavoriamo nel “Progetto Culturale Cornelio Fabro” ci uniamo alle vostre preghiere in suffragio di Don Nello. Nel poco tempo e grazie agli incontri con lui tenuti abbiamo capito che eravamo davanti a un uomo speciale, un generoso sacerdote, pieno di unzione e di gioia sacerdotale. Dal primo momento Don Nello ci ha incoraggiato paternamente a continuare con il nostro progetto (tutti sanno quanto stimava P. Fabro) e si rallegrava con ogni attività o pubblicazione nostra. In lui abbiamo conosciuto e apprezzato in vivo il carisma stimmatino. Grazie don Nello. In Domino. P. Elvio Fontana
Articoletto de L'Arena 17 agosto 2006 pag. 15
Lo Stimmatino padre Nello Dalle Vedove di 89 anni
Morto il sacerdote «papà» dei santi
Postulatore di molte cause di canonizzazione
Nel 1958 si occupò della beatificazione di Bertoni
Poi si dedicò a molti altri religiosi tra cui Giuseppe Baldo e Teodora Campostrini.
Se al mondo della cultura veronese è venuto a mancare uno storico minuzioso, la Diocesi di Verona ha perso il suo più importante postulatore di cause per la beatificazione e canonizzazione di molti dei suoi servi di Dio. È morto lo stimmatino padre Nello Dalle Vedove, all'età di 89 anni. I suoi funerali si svolgeranno nella chiesa delle Stimate, in piazza cittadella, sabato alle 10.30.
Anche se da tempo era malato padre Dalle Vedove non aveva mai smesso di occuparsi della sua missione particolare quella di promuovere santi.
Era nato a San Michele Extra il 2 aprile 1917 e il mese scorso aveva celebrato il suoi 65 anni di sacerdozio. Entrato tra le fila degli stimmatini, grazie al suo parroco don Silvio Burato, era stato accolto da don Luigi Benedetti di Sant'Anna d'Alfaedo, morto in concetto di santità in Brasile, del quale ha
scritto la biografia, e al ginnasio ebbe quale direttore padre Emilio Recchia, di Verona, del quale ha pure scritto la biografia e per il quale è iniziata la causa per la beatificazione.
Aveva studiato filosofia all'università Gregoriana di Roma e teologia all'Angelicum. E proprio in quest'ultima università fu compagno di studi e di classe di Papa Giovanni Paolo II.
Suo maestro e amico fu padre Cornelio Fabro, definito da Del Noce, il più grande filosofo del Novecento.
Nel 1958 fu nominato postulatore nella causa di beatificazione per Gaspare Bertoni e di conseguenza postulatore della congregazione stimmatina. E proprio allora è iniziata l'avventura di padre Nello a stretto contatto con i santi.
Tra le sue opere, la principale è la biografia del Bertoni, pubblicata in sei volumi. È stata questa l'occasione per far uscire dalla sua penna circa quattromila pagine, scritte in vent'anni di lavoro, che rappresentano un'inedita e documentata ricerca storica sull'Ottocento veronese che non
ha precedenti. Ha scritto numerose biografie, tra cui ricordiamo quella di Leopoldina Naudet, la fondatrice delle sorelle della Sacra Famiglia.
Era il postulatore delle cause di beatificazione dei veronesi Antonio Provolo, Pietro Leonardi, Filippo Bardellini, Teodora Campostrini, Giuseppe Baldo, Zefirino Agostini, Leopoldina Naudet ed Emilio Recchia; e di don Luca Passi, sacerdote fondatore delle suore dorotee di Venezia e di Maria Lucrezia Zilieri, cofondatrice delle Orsoline Missionarie del Sacro Cuore di Parma.
«Trattare dei santi», aveva spiegato nell'unica intervista rilasciata al nostro giornale, «era la sua gioia e la sua soddisfazione. Ha sempre pensato che proporre i santi ai giovani di ogni tempo, significava presentare autentici modelli di vita che possono aiutare a vivere meglio».
Per padre Nello «Verona è una città che in fatto di santi non ha eguali. È stata una città benedetta». E proprio per la città di Verona, ha speso tutta la sua vita.
Mauro Bonato