Antonio Achilli
(1903-1995)Nacque a Roma. Vi studiò presso l’istituto di Belle Arti, al Museo artistico e all’Accademia inglese del Nudo. Esordì nel 1933.
Si iscrisse all’Albo dei professionisti artisti e dedicò la sua vita all’insegnamento.
Le sue preferenze sono per i paesaggi e le composizioni religiose, dove meglio può esprimere il suo amore per la concretezza e la semplicità.
È incisore e pittore soprattutto di affreschi.
Morì a Roma.
Suoi lavori figurano in collezioni private, musei, edifici pubblici in Italia e all’estero. Fu prescelto per la mostra di arte sacra tenutasi in Brasile.
Questo affresco si trova a Roma nella chiesa di Sant’Agata. Il pittore si è servito della "corporatura" di padre Nello Dalle Vedove.
Rompendo gli schemi tradizionali di un don Gaspare modesto e seduto, dipinge un Sacerdote che si eleva alto, non solo sopra la chiesetta veronese delle Stimate, ma anche sopra la basilica vaticana di San Pietro. Sembra più nel cielo che sulla terra.
Ad onorarlo ci sono uomini e donne di tutte le razze e di tutte le categorie perché tutti senza distinzione sentono la sua universale presenza. Il Santo è uomo di Dio. E per quella missione di Cristo "Andate e insegnate" a lui affidata, proprio da lui sgorgheranno sorgenti d’acqua viva per tutti i popoli del mondo.
Piace un Santo che si eleva così al di sopra di tutte le cose terrene, per quanto buone siano, per farsi testimone delle cose celesti, simboleggiate nella croce luminosa.