LA MAMMA TERESA
Sofferente: io sentivo, spaventato, i gemiti di dolore per l’artrosi. Quanta sofferenza nell’educare i figli!
Magretta: ma sempre coraggiosa nella lotta per la vita in un’epoca di rivoluzioni e di guerre.
Decisa: mio fratello Evelino di 16 anni voleva entrare nella Marina Militare. Insistette così tanto che mamma Teresa lo lasciò andare.
Dopo tre mesi egli si stancò o non gli piaceva: quando il treno arrivò in stazione, nostra madre era là ad attenderlo.
Un abbraccio e un bacio?
Niente di questo: una sberla sonora e: «Hai voluto andare? Adesso ritorna in Marina!». E divenne un valoroso marinaio, in guerra e anche dopo.
E io? Non dovevo uscire di casa, specialmente con il freddo e la neve. Con mamma Teresa, però, non bisognava scherzare.
Ma io andai a giocare lo stesso. Quella volta lei era sulla porta di casa ad aspettarmi con un bastone. Cosa fare? Finsi di andarle incontro, e nel momento giusto dribblai e riuscii ad entrare. Vittoria? Non ho avuto il tempo di pensare: il suo zoccolo arrivò giusto sulla mia nuca.
Grazie, mamma, per l’educazione ricevuta! Un premio: uno dei figli si è fatto prete.