GIUGNO 1951

Dal 1° al 20 giugno. I Betlemiti svizzeri, che abitano al sud, nella città cinese, sono posti in una situazione simile a quella degli olandesi. Infine venti di loro vengono liberati per l’intervento del Ministro rappresentante della loro nazione.

Si intensificano le partenze dei missionari esteri.

Fra maggio e giugno (fino presso gli esami) ci sono processi popolari scandalosi organizzati alla FU-JEN (Università Cattolica) contro i Padri Verbiti, che la dirigono.

Adunanze senza fine dappertutto, dove i riformatori, atteggiandosi a puritani, inculcano l’odio ed il disprezzo contro il clero.

LUGLIO 1951

Ai primi del mese i Francescani Olandesi vengono segretamente espulsi da Pechino.

La petulanza e l’invadenza ogni giorno più spinta dei riformatori mandano al rogo molti archivi ecclesiastici.

Le coscienze dei cristiani sono angustiate: non sanno più a quali preti rivolgersi. I preti stranieri sono quelli che ispirano più fiducia, ma è pericoloso avvicinarli. Dal clero indigeno, anche da quello non riformista e non progressista, sono del tutto lasciati in disparte e tenuti all’oscuro di tutto. Questo per paura dei padroni comunisti, o anche, semplicemente, per puro mimetismo.

Le prediche fatte in chiesa sono assolutamente anodine, e del tutto lontane dalla realtà bruciante.

L’odio particolare contro la “Legione di Maria” diviene ogni giorno più feroce. Capi e dirigenti vengono tormentati e arrestati.

Mercoledì 25 luglio. La polizia militare blocca strettamente:

* Il PEI-TANG

* La FU-JEN

* Il Collegium Sinicum

* Il TUNG-TANG (residenza)

* La Verbist House NIU-PAI-TSE HUTUNG.

Altra polizia blocca la casa del dottor Cappuzzo e delle suore Francescane d’Egitto, e altri luoghi ancora.

È il più vasto colpo di forza attuato finora. In quel pomeriggio lo scrivente, recatosi per privata devozione al TUNG-TANG, trovò la gente disposta e quieta nei banchi e il Santissimo esposto dentro l’ostensorio sull’altare. Mancavano i preti in sacrestia e in chiesa, perché erano stati strappati dal loro servizio e rinchiusi nella residenza (mi pare che fossero i Lazzaristi Irlandesi). Con una certa esitazione e con comprensibile paura salii l’altare, impartii la benedizione e così terminai la funzione da altri incominciata. Poi, senza stuzzicare i cani, me ne tornai alla nostra residenza nel 123 Vicolo del Quadriportico orientale.

Anche Mons. Kramer (Francescano Olandese - Missione di LUAN-FU, SHAN-SI) coi suoi preti è posto sotto arresto a domicilio, dai riformatori (20/7). Per impiantare la loro Chiesa, i riformatori vorrebbero estorcergli diecimila dollari americani (200 milioni di dollari cinesi). Dal giorno dell’Assunta è sottoposto per più giorni a durissimo digiuno. Le medesime pressioni, per estorcere denaro, vengono fatte ai Gesuiti Francesi (Missione di HSIEN-HSIEN-CHWANG p’ang Hutung); ai Gesuiti Austriaci (Missione di KING-HSIEN-WANG-FURIA Hutung); agli Stimmatini di YI-HSIEN (preti indigeni); ai Lazzaristi Cinesi (HWEI-CHAOSE Hutung) fra il 25 e il 30 luglio.

Domenica 29 e lunedì 30 luglio. La Commissione riformatrice, che risiede presso i Gesuiti Francesi, e che ha

già posto sotto sequestro diversi dei loro padri, che ha già estorto loro denaro e requisiti locali, viene in casa nostra e vieta al padre Battista Carnovali, nostro pro-Prefetto, di uscire di casa senza il loro benestare. Detta commissione è composta di 2 - 3 miseri cristiani e di alcuni pagani, fra i quali una ragazza di mala vita. 

Agosto 1951

Mercoledì 1° agosto. I Gesuiti Austriaci del WANG-FUMA Hutung si sono reci­samente opposti a qualsiasi concessione di denaro e di locali, perciò sono sottoposti a sequestro dai riformato­ri. Commissari della riforma sono proprio alcuni maestri della loro scuola.

Il padre Sse e il padre She (Stel thofen) sono rinchiusi in una sola camera; il padre Economo e il Fratello Coadiutore sono lasciati liberi, ma solo in casa; il Gesuita cinese che fa da parroco, è chiuso da solo nella sua camera.

I buoni cristiani si oppongono tenacemente all’operato della commissione riformista, e dopo qualche giorno riescono ad avere libero il parroco che, per soddisfare la loro richiesta, canta la Messa e dice un discorso. Dopo dieci giorni, anche gli altri 2 padri (stranieri) vengono liberati, e quasi tutti i membri della commissione si convertono, e pare, proprio sinceramente. Purtroppo torneranno di nuovo da capo, quindici giorni dopo, nella questione delle firme contro il Nunzio. (Sarà bene notare tra parentesi, per chi non fosse informato, che i cristiani progrediti erano violentemente costretti a tutte queste male azioni dagli attivisti comunisti, che si nascondevano nell’ombra).

Le firme contro il Nunzio (per espellerlo dalla Cina) sono raccolte con la più sfacciata malafede. Fra i firmatari, però, figurano anche 39 sacerdoti cinesi.

Le commissioni dei riformatori trovandosi senza basi economiche, seguitano a pretendere denaro ed ambienti dalle parrocchie e dalle case del clero.

Per rifarsi dello scacco subito al WANG-FUMA Hutung (Gesuiti Austriaci), la polizia lascia da parte l’incerta e incapace commissione, ed attacca di autorità all’ingresso le tabelle che dicono: “Chiesa Cattolica Cinese”...

Così hanno già fatto al PEI-TANG (Cattedrale, al TUNG-TANG, e altrove.

Segno preparatorio di tali atti di forza sono i giornali murali affissi sul posto contro il tale o tal’altro sacerdote.

(Nella lingua cinese: grande carattere manifesto si dice: TA-ZE-PAO).