20 ottobre

PADRE SABBATELLI GIUSEPPE (Sacerdote)

Nato 8.12.1938 a Atella (Potenza)

Professione temporanea 25.9.1957

Professione perpetua 25.9.1960

Ordinazione 27.6.1965

Morto a Verona Via Mameli 20.10.2004

 

Mercoledì 20 ottobre 2004, alle ore 6.50, p. Giuseppe Sabbatelli ha concluso la vita terrena, assistito dai confratelli della Comunità di Via Mameli - Verona - e dai suoi familiari.

P. Giuseppe Sabbatelli,  nato ad Atella, Potenza l’8.12.1938,  da  Donato e da  Giuliano Annunziata, fu inserito in Cristo, mediante il battesimo, il 4.1.1939.

Alla giovane età di 11 anni lasciò la sua terra di Basilicata per entrare nell’Istituto il 1° settembre del 1951, a Cadellara. Il 24 settembre del 1956 iniziò il noviziato sotto la guida del p. Maestro p. Mattiussi e, il 25.9.1957, emise i primi voti. Si consacrò per sempre nella nostra Famiglia religiosa il 25 settembre 1960 con la professione perpetua a S. Leonardo. Dopo gli studi di filosofia e teologia, a S. Leonardo e presso l’Angelicum dove conseguì la licenza in teologia, fu ordinato sacerdote il 27 giugno 1965, nella cattedrale di Verona.

Donandocelo come compagno nella vita stimmatina, il Signore ha voluto arricchirci di una testimonianza di fedeltà vissuta con semplicità nel quotidiano. Di p. Giuseppe non si può certo dire che fosse ammalato di protagonismo. Non aveva , né desiderava per sé il ruolo del leader. Rimanendo ben ancorato ad un concetto modesto di sé, nelle diverse comunità in cui fu chiamato a vivere il servizio stimmatino, mai ha perso il senso di essere chiamato a vivere una presenza attenta, discreta, costante e preziosa.

Mise la sua competenza di economo a servizio delle comunità a cui fu inviato: Battipaglia, Rieti, Gemona, Cadellara, Sezano, Stimmate e via Mameli. Per anni e anni, profuse le sue migliori energie come valido insegnante e rappresentante della Provincia presso il Centro Professionale di Via Mameli. Grazie anche alla sua costante dedizione, quasi trecento ragazzi che avrebbero come alternativa solo la strada, oggi ricevono una formazione umana e cristiana, una concreta prospettiva professionale e una cultura necessaria per affrontare le sfide della vita.

Dopo l’intervento chirurgico di due anni fa, che portò alla luce la sua malattia incurabile, p. Giuseppe non si ripiegò sul suo male, ma continuò ad assolvere gli impegni della scuola e

della Comunità di cui era superiore. Possiamo dire che egli lottò contro la malattia prendendosi cura degli altri, non di sé stesso.

Il  cammino terreno di  p.  Giuseppe  avvenne  nell’ombra,  ma  non  nel  qualunquismo.  La sua statura spirituale si rivelò pienamente nell’ultimo tratto del cammino di vita. Informato a suo tempo sull’entità del male, raccomandò personalmente al chirurgo di comunicare la diagnosi al provinciale e alla sorella «Nel modo più dolce possibile!» Era preoccupato per noi, non per il suo futuro.

«Bisogna essere realisti», mi diceva parlandomi della sua prossima dipartita da questo mondo. E quando esprimevo ammirazione e gratitudine per la sua testimonianza di serenità di fronte a sorella morte, aggiungeva: «Il Signore, solo il Signore mi sostiene», il dono più gradito dalle persone che s’avvicinavano al suo capezzale era la preghiera: «Vuoi che preghiamo insieme?». «Certo» - rispondeva. E non finiva più di ringraziare: Grazie, grazie, grazie.

Accompagnato dal sacramento dei malati, che egli stesso ha chiesto per condividere con Cristo il suo soffrire, e dalla preghiera dei Confratelli di Comunità, dei familiari e da tante persone care, p. Giuseppe Sabbatelli è andato incontro al Signore.

«Il vittorioso sarà avvolto in vesti bianche; io non ne cancellerò il nome dal libro della vita; anzi proclamerò il suo nome al cospetto del Padre mio e dei suoi angeli». (Ap 3, 5). 

P. Silvano Nicoletto

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